Maiorca - Ricordo di un'isola

Ricordo di un'isola di Ana Marìa Matute

#LaValigiadelLettore in questo freddo mercoledì novembrino ci dà appuntamento in una calda isola del Mediterraneo, precisamente nella Maiorca del 1936.

Mentre in Spagna infuria la guerra civile, Matia, una ragazzina di 14 anni che ha perso da tempo la madre e che si trova nella difficile età dell’adolescenza, si vede costretta a passare l’estate nella villa della ricca ma burbera nonna. Non è una ricompensa quest’esilio forzato in un’isola bellissima, piuttosto un castigo. Matia l’ha combinata grossa nel convento dove studia – non è mai una buona idea guadagnarsi un’espulsione per aver preso a calci la priora – quindi lei, Matia e il cugino Borja trascorrono il loro tempo in un luogo apparentemente idilliaco ma pieno di contraddizioni. L’isola tranquilla e incontaminata si rivela infatti tutt’altro: i ragazzi della borghesia si scontrano o si alleano con quelli del posto, a seconda della situazione, e tra gli adulti il seme della discordia attecchisce mentre chi è diverso non è più gradito.

"Ricordo di un’isola" si rivela un bel romanzo di formazione dove la descrizione del passaggio all’età adulta dei personaggi risulta molto convincente. I due cugini, abbandonati a loro stessi, devono fare i conti con l’ipocrisia che pervade il mondo mentre cominciano a capire che, per diventare adulti, nella vita si deve prendere posizione e difendere le proprie idee, anche se non combaciano con quelle degli altri.

La radio della nonna, prima disprezzata e dimenticata, diviene unico collegamento diretto con il continente e quasi un oggetto magico che unisce le persone più disparate ma ugualmente affamate di notizie. Nella valigia non dovrebbe mai mancare un oggetto simile, capace di collegarci al resto del mondo.

Ma forse è meglio non scuotere freneticamente la radio per trovare la tanto desiderata frequenza, come faceva la nonna di Matia.
Dicono che per ottenere buoni risultati basta girare l’apposita rotellina con calma.