Siria - Mahmoud o l'innalzamento delle acque

Mahmoud o l'innalzamento delle acque di Antoine Wauters

Il nostro viaggio letterario questa settimana ci porta in Siria, sulle sponde del lago al-Assad, creato dall’uomo quando è stata eretta la diga di Taqba sul fiume Eufrate. Nel 1973 il riempimento dell’enorme bacino artificiale ha provocato l’inondazione di un’area vastissima che comprendeva anche la città di Ar-Raqqah.

Quarant’anni dopo un uomo anziano, Elmachi, rema sulla superficie del lago e poi, indossati maschera e boccaglio, fa un profondo respiro e si immerge. Ignora la sporcizia, le alghe, l’acqua torbida che si fa sempre più scura man mano che la profondità aumenta e dirige il fascio della sua torcia dritto verso il basso.
E finalmente può lasciarsi andare. Può dimenticare tutto ciò che conosce e che lo opprime: la vecchiaia, la malattia, l’amore perduto, la prigionia, la guerra.
Mentre i suoi occhi, abituatisi all’oscurità, intravedono quel che rimane della sua città natale inghiottita dalle acque, il suo cuore è libero di aprirsi ai ricordi.  Osservando il minareto della vecchia moschea e i tetti delle amate case ripensa ai giorni nella sua infanzia, alle corse nel cortile della dimora di famiglia, quando tutto sembrava ancora semplice e possibile. La sua mente ritorna a Sarah, il suo grande amore e ai tempi felici insieme prima che gli spari iniziassero a echeggiare nelle strade e la guerra cambiasse ogni cosa.
Questo è il rituale quotidiano di Elmachi: la gente lo crede pazzo e gli intima di smetterla ma a lui non importa. È solo sul fondo, all’origine delle cose, che il minuscolo seme di gioia rimasto vivo nel suo cuore può tornare, almeno per po’, a germogliare.
Partiamo per la Siria pronti a scoprire una storia incredibilmente poetica e commovente.
Mettiamo nella nostra #ValigiadelLettore una maschera e un boccaglio, come quelli che Elmachi, al termine delle sue immersioni, è solito posare sul fondo della sua barca di legno di pino, prima di tornare al suo capanno, solo con i suoi ricordi.