Messico - La figlia unica

La figlia unica di Guadalupe Nettel

Questo mercoledì la #ValigiadelLettore ci conduce in Messico.
È qui, in una grande città colma di contraddizioni, tra scintillanti palazzi e bidonville, che Laura e Alina decidono di tornare a vivere, dopo anni di studio trascorsi a Parigi.
Laura e Alina sono amiche inseparabili, hanno condiviso esperienze ed ideali e su una cosa sono sempre state concordi: mai e poi mai sarebbero diventate madri.
Mentre Laura si concentra sulla sua tesi di dottorato e mantiene fede all’idea di non limitare in alcun modo la sua libertà, Alina scopre, con gioia, di aspettare una figlia dall’uomo di cui è innamorata.
Tutto sembra andare per il meglio fino a quando un’ecografia rivela che la nascitura ha un difetto congenito che potrebbe risultare fatale.
Laura rimane al fianco dell’amica nelle difficili settimane che la separano al parto, scoprendosi sempre più coinvolta nell’attesa di questa nuova fragile vita.
Nello stesso periodo una nuova famiglia si trasferisce nell’appartamento adiacente quello di Laura: Doris è la madre single di Nicolás, un bambino con problemi di gestione della rabbia. Le urla assordanti che provengono dalla loro casa spingono Laura ad entrare nelle loro vite, diventando un prezioso supporto per il piccolo e per Doris, vittima della depressione.
La figlia unica” è un romanzo che racconta un Messico inaspettato, moderno ma per volti versi ancora arretrato, che cerca di confrontarsi con le diverse forme che la famiglia può assumere al giorno d’oggi.
Allo stesso tempo è anche il ritratto di tre donne, legate da una profonda amicizia, dalle quali la maternità è vissuta in modo completamente diverso: cercata, rifiutata o subita. 

In partenza per il Messico mettiamo in valigia un uovo: Laura è infatti affascinata dai piccioni che, testardamente, decidono di costruire un nido sul suo balcone e giorno dopo giorno li osserva mentre, incuranti del caos attorno a loro, depongono le uova e le covano pazientemente, attendendo l’arrivo di una nuova vita.